Case prefabbricate in legno: cosa sono, consumi e leggi

Quando parliamo di case prefabbricate in legno, nella mente delle persone scattano una serie di dinamiche che saltano attraverso notizie rappresentanti miti e anche verità. Quali sono le principali caratteristiche che hanno queste strutture, e cosa invece è solo un mito storico?

Nell’articolo andremo ad analizzare alcuni aspetti delle case prefabbricate in legno per saperne di più. Di certo, sappiamo che una struttura di questo genere ha le caratteristiche antisismiche, è un progetto degno della più elevata sostenibilità ambientale e lo si può fare su misura a costi ridotti rispetto al calcestruzzo. Quali sono però gli aspetti meno positivi? Vediamo di entrare nel dettaglio affrontando una serie di tematiche inerenti all’argomento.

Cosa vuol dire “case prefabbricate”?

Quando parliamo di case prefabbricate, intendiamo un progetto specifico e già in precedenza delineato, che mette davanti ai costruttori un insieme di elementi numerati, dalle pareti alla singola vite. Dunque, la casa sarà esattamente realizzata come previsto dal progetto. In pratica, sono strutture realizzate seguendo un’ottica industriale, sul posto o nelle fabbriche, e in seguito costruita con procedure codificate.

Qual è il ruolo dell’architetto?

Il ruolo dell’architetto è subalterno a due elementi, le esigenze del cliente e il tipo di tecnologia che si decide di utilizzare per la realizzazione delle case prefabbricate in legno. È principalmente importante capire le esigenze dei clienti che le richiedono, e saperle gestire sulla base delle possibilità che sia il luogo che i progetti permettono. Tutto sapendo spiegare bene al cliente le eventuali problematiche, avendo però in mano la soluzione da proporre per ovviare al problema.

Infine, è importante interagendo con il cliente definire alla perfezione ogni aspetto del progetto, materiali, misure, vantaggi, svantaggi e qualsiasi cosa possa essere utile per evitare problemi futuri con il cliente.

Qual è l’iter progettuale e amministrativo da seguire?

Non vi sono differenze quando si affronta la progettazione delle case prefabbricate rispetto a quelle tradizionali. Il tutto si divide in tre fasi:

Preliminare: la prima fase è quella dove si redige il progetto preliminare o quello definitivo, e nella maggioranza dei casi si procede già con la realizzazione di elaborati grafici.

Strutturale: la seconda fase comprende il progetto strutturale, che comprende analisi degli elementi di carico, vento, neve, terremoti e altro. Oltre a questo anche il progetto costruttivo, che sono dettagli riguardo a disegni, materiali e tipologia di lavorazione degli stessi.

Amministrativo: la terza fase è quella dell’iter amministrativo, che rimane uguale a quello tradizionale delle case in muratura.

Quali sono le leggi da conoscere?

Le leggi che regolano questo tipo di case, sono le stesse di quelle tradizionali. Il DM del 14 gennaio 2008, entrato in vigore dal 1° luglio 2009, ha introdotto una specifica per le case prefabbricate in legno, con alcuni sotto-capitoli relativi alla loro progettazione.

Consumi energetici

Questo è un campo complicato, perché non esiste uno standard, in quanto vi sono doversi tipi di case prefabbricate e non tutte donano lo stesso risultato. Si possono trovare case prefabbricate molto economiche e in luoghi quasi deserti, come risultati della migliore ingegneria, che possono arrivare a produrre più energia di quanta in realtà se ne consuma.



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